Milan Fashion Week day 2: Prada

Una delle sfilate più attese per la sua versatilità e per la sua capacità di fare il bel e cattivo gioco è quella di Miuccia Prada. Stavolta la location che ci attende alla Fondazione Prada è del tutto onirica e metafisica. Quasi come se le stranezze di un sogno prendessero forma in questo grande spazio. Un porticato di alte colonne bianche regge una struttura sommersa da quintali di sabbia. Come archeologi di fronte alle rovine antiche di un palazzo nascosto, siamo portati alla scoperta di questo mondo e di questa collezione. Gli abiti che fuoriescono dalle macerie perfettamente incarnano questo mood: i tessuti sono poveri, antichi come il cotone, la garza e la seta grezza, e i colori quelli della terra  e del mattone. Ma i modelli sono nuovi, attuali e la modernità viene emanata dai tagli architettonicamente studiati, dalle punture in bella vista, dagli orli sfrangiati. Moderno e antico convivono quindi assieme in queste modelle sculture, che come statue prendono movimento e vita al ritmo di una musica psichedelica.

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