Se la famosa critica Suzy Menkes ha definito questa Milan Fashion Week come un ritorno agli anni ’70, ai “figli dei fiori” e agli hippies con i loro motti “peace and love”, i capelli al vento e le corolle di fiori, sicuramente Anna Molinari con Blugirl ha contribuito fortemente ad elaborare questo pensiero.
Già la location ci rimanda al tema: una passerella costruita sopra un grande prato con le panche in legno disseminate qua e la per gli ospiti, quasi come uno spicchio del Coachella festival costruito nel mezzo di Milano. Le modelle che fuoriescono sembrano le attiviste della fine degli anni ’70 contro la guerra in Vietnam: gli abiti fiorati, leggeri in schiffon, stretti alla vita con cinture di camoscio, i camperos ai piedi marroni e i monili etnici fatti a mano utilizzati come gioielli e per tenere legati i capelli scompigliati. Non mancano meno abiti in pizzo, giochi di trasparenze con reggiseni in bellavista, senza però dimenticare una sensuale naturalezza tipica di una donna che vuole vivere in stretto contatto con la natura e che non vuole rinunciare alla sua libertà.
Milan Fashion Week Day 2: Blugirl
Courtesy of Vogue.it