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Luci soffuse dai toni caldi del giallo e dell’arancio, un’enorme cupola in cristallo frastagliato che riflette i riflettori formando giochi geometrici surreali: si apre così la sfilata Missoni alla Fabbrica del Vapore di Milano. Il tema riflette il calore dell’atmosfera, ovvero il surf nella sua accezione più urbana e metropolitana. Le mute in tessuto impermeabile diventano giacche dal taglio sartoriale, la fantasia nelle sue texture della riga Missoni ricopre comodi pantaloni in spugna e cardigan adagiati con casualità sulle spalle dell’uomo, il bermuda diventa il capo principale della collezione. Per la prima volta sfilano uomini dai fisici scolpiti che perfettamente si rispecchiano nella quotidianità delle città.
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Ferragamo decide di vestire l’uomo d’affari e in carriera. Non casuale è la scelta della location in Piazza Affari, i cui colori predominanti del grigiore urbano dei palazzi, del cuoio delle valigette e cartelle di documenti, del petrolio delle Mont Blanc, predominano in camicie, pantaloni e coat. La giacca si fa a doppiopetto con chiusura a kimono, contrapponendosi agli shorts dalle lunghezze minimaliste. I tessuti sono il cotone, lino e il fresco lana; unico “vezzo” concesso sono le fantasie geometriche che fuoriescono dalle rifiniture di giacche e camicie.
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Etro invece decide di dare tributo alla ristorazione italiana creando in passerella quel vero e proprio connubio di fashion&food che imperversa tra le vie di Milano in prospettiva di Expo 2015. La sfilata si apre con il bianco candore delle camicie a doppio petto di maitre e chef per poi tingersi nelle fantasie a quadretti rossi e bianchi delle tovaglie delle feste di paese. Non mancano nemmeno i piatti: aragoste, crostacei e spaghetti con le vongole dominano blazer, pantaloni a sigaretta, per poi mescolarsi nella versione più giocosa di bermuda e felpe con cerniera.
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Dolce&Gabbana non abbandona invece il tema dei paesi del Sud Europa affacciati sul Mediterraneo, rivolgendosi però stavolta alla caliente Spagna: la lunghezza dei pantaloni, l’ampiezza delle bluse adagiate sopra, i sandali a calzari ricordano i frati di campagna, la cui devozione religiosa viene ripresa delle icone sacre rappresentate sulle maglie. Non mancano nemmeno richiami ai decori spagnoli delle giacche della corrida, e il classico abito nero dal taglio asciutto, sartoriale con la cravatta stretta, filiforme.
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Elemento chiave per Silvia Venturini nella sua collezione Fendi è la pelle, che viene magistralmente lavorata in forme nuove e fuori dagli schemi. Di forte innovazione diventa il lavaggio degadre nel denim, che la sfuma nelle accezioni del Jeans, senza però mai perdere la morbidezza e la consistenza che la caratterizza e che viene a tagliarsi in soprabiti, varsity, e persino in pantaloni a sigaretta dal taglio sartoriale. Non mancano nemmeno cardigan e T-shirt dai colori accessi, la cui giocosità viene ripresa nelle rappresentazione dei personaggi a fumetti delle borse.
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Per concludere Philipp Plein ha deciso di mettere in scena la propria sfilata attorno a una piscina con richiamo al re del mare, lo squalo, la cui aggressività e forza da sempre contraddistingue il brand. Il tema marittimo si plasma in bermuda dalle ridotte dimensioni, t-shirt a righe, canotte, mocassini dalla suola in gomma, ciabatte e parka impermeabili. Anche i colori sono quelli dominanti dei marinai: bianco, azzurro e blu. Il tutto conclusosi con un magnifico party a bordo piscina.
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