Come un Ping Pong, dove la pallina non è mai dalla parte giusta, ma rimbalza a ritmo tra due concorrenti per redigere un vincitore e un perdente, così è la moda: un continuo rimbalzare fra tradizione sartoriale e innovazione dei modelli e dei tessuti, tra grandi stilisti e giovani talenti, tra Made in Italy ed esigenze dei buyer stranieri. E’ questo lo slogan che caratterizza l’ottantaseiesima edizione di Pitti Immagine, dove alla Fortezza del Basso di Firenze si dettano le regole di questo sport: capacità di prendere la mira, astuzia e velocità. I tessuti si fanno comodi e leggeri nel lino e cotone, i colori tenui mantenendo però sempre il contrasto tra il chiaro sotto e lo scuro sopra in giacche e cappotti con un leggero accenno alla fantasia che rimane sempre minimal e mai estrosa; il taglio è rigorosamente sartoriale ma mai banale, con un occhio aperto sempre al nuovo. Un unico elemento cromatico accomuna tutti gli stilisti: il blu, colore che diventa predominante in ogni outfit e che in questo clima di mondiali di calcio sembra riassumere tutto lo spirito nazionale degli “azzurri”.