E’ un mercoledì di metà febbraio e Milano si risveglia in un clima fresco, autunnale. La pioggia dilaga ovunque bagnando strade e red carpet allestiti nei punti focali della città; gli ombrelli colorati invadono prepotentemente le vie creando luminosi arcobaleni che contrastano il grigiore dei palazzi. Davanti ai teatri allestiti per i fashion show, nuvole di giornalisti, blogger, fotografi e modelle si accalcano in fermento, ansiosi di vedere le collezioni delle loro divinità.
La stessa ambientazione surreale e fiabesca la ritroviamo in Alberta Ferretti. Durante il suo show, i colori del sottobosco e del muschio prendono forma in abiti e cappotti, i dettagli forestali di piume, alberi e foglie rifiniscono i capi fuoriuscendo in forma tridimensionale. Persino i tessuti seguono questo filo conduttore con la pesante ciniglia, velluto e pellicce, creando fate e troll provenienti dal mondo del fantasy, ma adattate alla vita urbana moderna.
Dall’altra parte della città, invece, prende forma il secondo filo conduttore di questa settimana della moda: la pop art. Massimo rappresentante in questa prima giornata di sfilate e’ Fausto Puglisi, che mette in scena una collezione colorata, giovane, vitale. Le stampe dei tessuti riprendono gli effetti dei caleidoscopi, ovvero scheggie colorate di specchi infranti che si accostano perfettamente le une alle altre. Non manca nemmeno un autoritratto che lo stilista fa di se stesso, personificandosi nel viso della statua della libertà impressa in bluse e felpe, simbolo iconico della pop art americana. Le forme non si limitano alle stampe, ma prendono vita in ampie gonne a scultura e ruota, sormontate da stretti bustier attillati: una moderna ballerina di strada.