Se la moda chiama, il food risponde. Ormai queste due anime non corrono più su binari paralleli, ma s’incrociano, intrigano, si specchiano e si attraggono tra loro. E così alla fashion week si aggiunge la fashion food, allo street style risponde lo street food, perché i buyer stranieri non sono più solo assettati di abiti e tessuti, ma vogliono “gustare” il vero made in Italy in tutte le sue forme, in tutte le sue accezioni. Questo è stato anche per l’ultima edizione di Pitti immagine, dove al richiamo dello slogan “Rock me Pitti” , il cui valore urban, grunge e alternativo ha contrassegnato la manifestazione di quest’anno, ha risposto anche il food, con i prodotti della tradizione italiana e molte innovazioni. Il taste tour di quest’anno ha abbracciato tutti i cinque sensi: la vista è stata sorpresa dalle opere scultoree del cake design, dove il cioccolato e lo zucchero diventavano mattoni e cemento di pasticceri-architetti; la superfice dei piatti, accattivante agli occhi, stimolavano il palato in sensazioni nuove come quelle generate dal primo salame ricoperto da cera d’api o dal riso stagionato in barrique. Nei corridoi si potevano odorare fragranze speziate e floreali che spesso venivano generate dagli alimenti più disparati, come ad esempio la birra alla menta.
Per quanto riguarda la moda, invece, un anima rock ha alimentato tutta la manifestazione. L’architetto Olivio Baldini ha voluto dare forma trimensionale all’arte della musica, creando un giardino di amplificatori, consolle e casse stereo. Al pari della musica che con l’amplificazione diffonde la libertà di espressione di ogni artista, così deve fare la moda, lasciando i designer creare le loro opere senza regole, imposizioni e costrizioni.
E su questa linea ha calcato la passerella Diesel lanciando una collezione Black Gold dall’anima rock, decisa, dove la pelle la fa da padrona in pantaloni skinny e giacche a chiodo. I biker diventano la calzatura principale, i cui inserti in metallo si rispecchiano in stemmi militari di giacche a doppio petto. Rimane comunque una traccia di classicità nei completi Principe di Galles e pied de poule dove il bordo della camicia fuoriesce dalla giacca di due centimetri.
Un grande successo e’ stato anche quello di Chiara Boni, dove le modelle hanno sfilato attorno a un giardino di fiori bianchi, fitti, alti e candidi per poi gettarsi tra questi. La forma dei tulipani in fiore si riflette negli abiti dove vediamo un alternarsi di forme strette, attillate, svasate sulla parte finale, ad ampie gonne a ruota. Il monocromo sui toni del navy, fumo e antracite domina il candore della scena.