Corso Venezia, ore 10.30 di giovedi 20 settembre, le luci si spengono e scende in passerella Bligrl. Una ragazza giovane, candida e pura che evoca immediatamente alla mente gli scatti fotografici di David Hamilton, i profumi e i colori della Provenza e il gusto dei Macarons di Laduréè.
Lace, chiffon, crochet, broderie anglaise reinterpretano la lingerie femminile del secondo ottocento di fiocchi e merletti, con un gioco di trasparenze, movimenti e sinuosità.
Il the power of flower, beige e rosa confetto vestono la fanciulla quotidiana, che alla sera trasgredisce in shorts con un tocco di animalieur.
Adorabili i cappelli a tesa larga in paglia arricchiti di fiori.
Alle 10.30, la fiaccola che spettava a Fendi viene ceduta a Emporio Armani.
Re Giorgio dichiara di voler vestire una donna reale, vera, quotidiana e professionale.
Una donna buyer, acquirente dei suoi abiti perché “una donna non veste quotidianamente in abito da sera”, e così ci porta in scena abiti ad elevata vestibilità nei toni tenui del grigio, bianco e ocra.
Tweed, pelle, seta si snodano in linee geometriche, abbracciandone perfettamente la sliuette e creando una donna protagonista dei film di Antonini.
Rigore, professionalità, eleganza e discrezione caratterizzano ancora una volta il re di Milano.
Ore 14.00 e ci inoltriamo allo show di Ermanno Scervino, in cui l’atmosfera è molto diversa da quella del mattino. Lo stilista fiorentino ci catapulta immediatamente nel modo gitano, tra gli zingari, i nomadi e le Bohemian Girl
Abiti dai colori accesi in arancione, viola e rosso, trionfo di macramé, frange e chandelier vestono una donna libera, dall’allure etnico, che vuole incantare e stupire.
Non mancano linee gemotriche e contrasti cromatici di black & White.
Ultima sfilata della giornata è stata per me Prada.
Miuccia ha portato in passerella una geisha dai tratti orientali. Non è un caso che i protagonisti indiscussi di questa fashion week milanese siano stati gli orientali, i quali hanno letteralmente invaso i front raw e i pochissimi posti disponibili in sala; potenti buyer a cui il mercato della moda volge sempre di più una particolare attenzione.
Prada quindi ci propone una geisha androgena. La femminilità viene totalmente coperta e annulata sotto pesanti Kimono in seta, casacche accostate a bermuda, e spolverini nei toni dark del nero, grigio con un tocco di rosso e bianco. Gli accessori esplodono di originalità con sandali dagli alti patform accostati a calzini in pelle, e borse a cubo arrichite di applicazioni floreali.
Non mancano i fiori, sia in 3D in pelle sia dipinti sulla stoffa, che erano stati il leitmotiv della F/W 2013 e che creano un filo conduttore con questa precedente collezione.