NEW YORK FASHION WEEK: VA IN SCENA LA PRIMAVERA/ESTATE 2013

Quando i tg nazionali parlano dei nuovi trend della stagione imminente che sta arrivando, in passerella sfilano già le nuove collezioni della prossima primavera/estate, pronte a dettare quelli che saranno i trend del prossimo anno.

Quest’anno è stata new york a battezzare l’excursus di fashion week in tutto il mondo, dando inizio e avvio a uno dei mesi più “caldi” della moda: “the september issue”.

La Mercedes Benz New York Fashion Week si appena conclusa con un bilancio molto positivo: hanno sfilato un centinaio di stilisti, molti dei quali ancora poco conosciuti in Italia, ma che hanno delineato perfettamente quelli saranno i trend della prossima primavera/estate.

Come avevano già anticipato le sfilate uomo di qualche mese fa, sarà una stagione minimal ed essenziale: le donne si “svestiranno” degli accessori sfarzosi della stagione invernale, per dare risalto alla semplicità dei tessuti, le linne geometrice e le fantasie futuristiche. Ci sarà un abbandono dei toni fluo (personalmente dico. “meno male” perché mi stomacavano) a favore dei colori definiti “navy”: bianco, rosso, blu e azzurro.

Uno stile quindi Cruise & Navy che vede il trionfo delle  strips, dei bermuda, delle gonne longhette, dei pantaloni a  smoking e degli abiti a trapezio; trapezi e linee geometriche che vengono riprese nelle fantasie dei tessuti, quasi come a ridipingere su stoffa le tele cubiste di Picasso.

Tra tutti gli stilisti che hanno sfilato, ne ho scelti alcuni che mi hanno colpito maggiormente, sia per gusto mio personale, sia per importanza sul panorama internazionale.

Oscar della Renta, in assoluto, il mio stilista americano preferito, ha portato in passerella una donna elegante, sofisticata, emblema degli anni ’80. Le bluse in seta con maniche a sbuffo e arricchite di broche, accostate a gonne longhette in contrasti cromatici, i top trapezoidali e gli abiti a palloncino finemente ricamati, il tutto sovrastati da alti chignon, mi hanno immediatamente richiamato alla mente l’eleganza degli attori di Dallas, serie televisiva che non a caso tornerà molto presto sugli schermi tutto il mondo.

Marc Jacobs, dopo il grande successo della collezione Yayoi Kusama per Louis Vuitton, ha fatto nuovamente parlare di se, portando in sfilata due collezioni appartemente molto diverse tra di loro, ma in realtà perfettamente collegate e in sintonia, in un gioco di affinità e contrasti. La prima immagine che mi è balazata alla mente è stata la donna degli anni ’50 del dopoguerra: sia la donna elegante e sofisticata di città, che vuole risollevarsi dal grigiore degli anni precedenti e riacquistare la sua indipendenza, perfettamente rappresentata nella linea Marc Jacobs, sia la donna residente in campagna, matrona di casa, che mantiene la sua femminilità pur non rinunciando alla comodità (nella linea Marc by Marc Jacobs. Abbiamo quindi nel primo caso un trionfo di tute con pantalone a smoking, camicette e gonne longhette in seta, arricchite da forti strips di forti contrasti cromatici, che creano un insieme molto originale, seguiti da casacche ampie a quadretti fini, fino a terminare con  abiti longhette arricchiti di ruoge, il tutto accompagnati da scarpe con mezzo tacco a punta. Un trinfo quindi di linee geometriche dal forte impatto ottico.
La linea Marc by Marc Jacobs porta invece in passerella una donna semplice, di “campagna”, che si presenta col foulard in testa e le gonne ampie create con stoffe differenti accostate assieme, sui toni pastello dell’azzurro e del rosso. Non mancano nemmeno in questo caso le linee geometriche, che arrichiscono gli abiti a palloncino finali, che personalmente mi evocano perfettamente le tele di Depero (artista futurista).
La collezione che ha fatto maggiormente parlare di se a New York, è stata quella di Victoria Beckam. Per la prima volta l’ex Spice Girls, ha deciso portare in passerella le sue creazioni personali sulle quali lavora da anni, guadagnando un immenso successo. Abiti dalle linee semplici, monocromatiche, si alternano a giacche e tubini sfiancati e top trapezoidali e di tendenza assolutamente minimal; una linea raffinata, perfettamente in sintonia con lo stile elegante della sua creatrice.
Un’ultima parentesi la volevo aprire riguardo Carolina Herrera, perché ho portato in scena una delle collezioni che ho amato di più di questa settimana. Abiti e pantaloni slim, dai colori chiari ottici, si arrichiscono di ricami curvilinee metallizzati, argento e dorati. Il taglio trapezoidale delle giacche e dei blazer, conferma nuovamente il trend minimal e geometrico che caratterizzerà la prossima stagione.

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