“Un evento unico nella storia della moda”. Bastano poche parole per definire quella che è stata la sfilate Cruise Collection 2016 di Chanel a Cuba. Karl Lagerfeld ha scritto una pagina di storia allestendo questa collezione, non solo per gli abiti presentati, ma soprattutto perché è riuscito ad aprire le porte di Avana a un’industria propriamente capitalista. Cuba con i suoi colori, la sua gente, le sue tradizioni è stata la protagonista indiscussa e al centro di tutto l’evento: la strada principale Paseo del Prado, simbolo di separazione e unione tra la nuova capitale la storia di Cuba, è diventata un’unica lunga passerella, la gente del posto, tra cui Antonio Castro nipote di Fidel Castro, è stata reclutata a sfilare.
Ogni singolo movimento, ogni singolo dettaglio, capo e accessorio è stato estrapolato dal contesto, elevandolo a una dimensione chic come solo il Kaiser sa fare; il mood parigino ha preso forma nel folklore cubano dell’era pre-rivoluzionaria, miscelandosi con esso in un unione di contrasti cromatici e stilistici, in perfetto equilibrio e sintonia fra loro.
Cappelli Panama e baschi alla Che Guevara impreziositi di amuleti e borchie, hanno fatto da elemento dominante in ogni outfit, composto dalla classica camicia cubana guayabera accompagnata da cravatte, pantaloni a vita alta e blazer dal taglio maschile.
Rouches, volant e pailettes d’impronta francese hanno arricchito lunghe gonne dal sapore latino, oltreché abiti di mezza lunghezza e caftani, dipingendosi nel colori caldi del sole e della terra come il blu, il rosso, il giallo e il verde.
Il finale è stata una grande festa che ha visto danzare insieme gente proveniente dai due mondi, di diversa mentalità e cultura, ma che nell’insieme ha trovato la pace e l’armonia di stare insieme, di condividere attimi e momenti, come gente appartenente alla stessa terra.
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