Delle tante sfilate messe in scena venerdì 20 settembre, tre mi sono rimaste impresse: Blumarine, Etro e Versace.
Blumarine mette in scena la sua anima nel massimo dello splendore. Tessuti preziosi e leggeri del voile e schiffon si arricchiscono di fiori e farfalle tridimensionali tone su tone, che sembrano quasi posarsi delicatamente su queste piccole principesse danzanti nei loro giardini. La piccola principessina diventa donna sul calare della sera e si veste di ampi abiti lunghi che non abbandonano i medesimi tessuti, ma si impreziosiscono di paillettes, pietre preziose e ricami, talvolta anche animalieur. Non mancano nemmeno i toni aggressivi di una serata easy, rappresentata in abiti corti dorati, talvolta arricchiti da piume, sormontati da chiodi in pelle, dall’anima rock.
Veronica Etro ci riporta alle origini, a quello che è sempre stato il cavallo trainante della maison. Il paisley tinge nuovamente i tessuti in tutte le sue sfumature e in tutti i toni, dal blu al dorato, dal rame al nero passando per il rosso, verde e arancio. Gli abiti si plasmano in tagli gipsy, dalle ampie gonne, pantaloni morbidi, bluse in seta a girocollo senza bottoni sormontati da keffieyh, che sembrano quasi rappresentare una donna proveniente dalle dune del deserto.
Donatella Versace non perde, invece, la sua anima trash. Compaiono inaspettatamente ampie gonne a ruota dalle mezze lunghezze, ma queste vengono accompagnate da stretti bustini in pelle, arricchiti di borchie e catene, e tagliati in modo tale da giocare sulle trasparenze e la seduzione. Non mancano abiti lunghi a sirena dagli ampi spacchi, in seta arricchiti di pelle, latex e tessuti argentati. I colori vanno dall’immancabile nero, al bianco ottico, passando dall’ametista tipico della maison.
Le Foto sono tratte da Vogue.it