Il terzo giorno di sfilate è stato anche il mio primo giorno a cui ho assistito e la prima sfilata a cui ho partecipato, ovvero Blumarine.
Ma partiamo in ordine col descrivere le principali sfilate della giornata, forse la più intensa di tutta la fashion week.
Alle 9.00, appena il tempo di svegliarsi e prepararsi, è entrato in scena Moschino. Il brand anche quest’anno non ha perso la sua impronta e lo stile che lo contraddistingue: giacche e cappotti a doppio petto stile militare nei colori del rosso e del blu, ci proiettano in una dimensione passata, all’epoca della rivoluzione francese del 1700, per poi ribaltarci nuovamente nel ‘900, ma pur mantenendo un contesto parigino dei suoi abiti. Anche il leitmotiv della sfilata lo delineerei proprio con la città di Parigi che attraversa tutte le epoche; dalla divisa militare in blu, rosso e bianco come i colori della bandiera e le divise Napoleon, agli abiti a vita bassa stile anni ’90 nei colori del dorato, del bianco e del nero, fino a giungere in una dimensione più moderna col macramè dei tubini e giacche riccamente lavorate e l’abito in taf taf fucsia metallizzato. Non manca l’attenzione alle rifiniture, i bottoni gioiello dorati, i particolari cappelli che delineano i segni distintivi di questa maison.
Alle 11 è entrato in scena ETRO, uno dei miei stilisti preferiti.
Per il prossimo autunno/inverno 2013 ha abbandonato la seta per dedicarsi alla lavorazione di tessuti pià caldi e dalla trama pesante come il velluto, il damasco e la lana. La fantasia tipica della Maison si mantiene in alcuni abiti, rifiniture e particolari come i tubini, i top, i leggins e le camicie, ma si alterna al monocromatico color tortora e cammello. Non manca il grigio fumo e il nero, che saranno due colori molto diffusi nella moda del prossimo inverno, accostati ai toni dell’arancio, giallo, rosso e verde militare.
Alle 12 ci siamo spostati in Via Orobia per la sfilata di Just Cavalli. Lo stilista fiorentino ha mantenuto l’impronta che lo contraddistingue, proponendoci abiti dalle fantasie animalieur e d’illusione ottica. Dal maculato allo zebrato, passando per la fantasia scacchi, la fantasia continua ad essere colonna portante dello stilista e impronta della sfilata con cui realizza camicie, abiti, pantaloni, tute e foulard. Non mancano neppure l’oro e il bianco, per proporci una donna ricca, opulenta che ama lo sfarzo e il lusso.
Nel primo pomeriggio sono finalmente arrivata anche io a Milano, dopo avere dato un esame in mattinata, e ho potuto assistere alla mia prima sfilata di questa fashion week, ovvero la sfilata di Blumarine.
Io amo profondamente Anna Molinari, amo i suoi abiti, i suoi tessuti, i suoi colori, le sue rifiniture e lo stile femminile che la contraddistingue, e per queste ragioni potreste immaginare quanto fossi in estasi durante la sua sfilata.
Il colore che ha fatto da traino alla collezione autunno-inverno 2012, si è mantenuto nelle pellicce fluo che ci ha proposto, dal rosa al giallo evidenziatore, accostati a tute aderenti metallizzate argento, quasi da proiettarci nello spazio circostante a noi. L’argento metallizzato è stato utilizzato nella maggior parte degli abiti della maison, delle giacche, dei pantaloni e delle rifiniture, oltre all’immancabile animalieur che non manca mai nello stile della stilista emiliana. Ma la vera novità è stata l’invenzione di una nuova fibra tessile, di cui proprio in occasione della fashion week Anna Molinari ha depositato il brevetto e che ha ovviamente utilizzato nella collezione. Altro trend inventato da lei per questa FW sono i guanti senza dita, che secondo me diventeranno presto un must, soprattutto per le fashion blogger.