New York Fashion Week September 2013

New York. Tempo di celebrazioni per l’anniversario della caduta delle torri gemelle, tempo di diverbi alla  Casa Bianca per la guerra in Siria. Ma tempo anche di cose più effimere, di cambi di stagione, di quei mutamenti di tempo descritti da Carrie Bradshaw, a spasso in carrozza per Central Park nelle sue nuove Louboutin. Tempo di sfilate nella grande mela, di front raw, di party alla moda, di scintillio e di esuberanza. Tempo della Mercedes Benz Fashion Week.

Innumerevoli stilisti hanno solcato le passerelle questa settimana, ma io mi vorrei soffermare solo su na parte di questi.
Vivienne Westwood ha voluto rappresentare la prossima primavera estate come un viaggio. Una vacanza in un posto esotico in cui leggere camicie in lino diventano un passpartou quotidiano adatto ad ogni occasione, e le gonne a ruota, a stampe tribali anni ’50, un must have per una donna che vuole essere comoda senza dimenticare il suo allure di eleganza e di modernita’. Una esoticita’ che viene ripresa negli abiti in seta cotta, attraverso rappresentazioni di leoni nella savana illuminati dalle luci calde di tramonti mozzafiato.
Dall’Africa centrale, Custo ci porta sulle coste europee. Seta e chiffon plasmano eleganti e morbidi kaftani dalle fantasie geometriche e floreali. I colori rimangono tenui, pastello, nei toni dell’azzurro, arancio, confetto. Forme classiche, anni ’70, si tingono con un tocco di modernità attraverso tessuti lucidi, quasi metallici.

È la volta quindi di Marchesa, che per il pret a porter propone una collezione molto preziosa e sofisticata. La leggerezza del voile e dello schiffon si impreziosisce di cristalli e si plasmano in roches e tagli che seguono sinuosamente il movimento delle modelle. Etereo, eleganza e trasparenze sono le parole chiave di una sfilata che veste una donna candida e pura, quasi una vergine uscita da un quadro rinascimentale.


Tory Burch ci porta nella Francia provenzale. Giovani e fresche “campagnole” si vestono di pesanti  cotono ricamati con i motivi della zona: fiori con predominanza di lavande, cestini in mini e tappezzerie. Una collezione che sembra quasi emanare i profumi incontaminati della zona.
Micheal Kors dedica la sua collezione all’America degli anni ’70. Un tributo a New York, al Blues e al Jazz con gonne a ruota dalle mezze lunghezze in camoscio e pelle, cardigan lana e cotone e comodi abiti dal taglio urbano e professionale. Anche i toni sono quelli tipici dei palazzi di Brooklyn : il rosso mattone, il marrone, il blu navy e il girgio fumo.

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